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Gruppo di GBU fuori

Come OM Italia crediamo molto nella collaborazione con altre organizzazioni cristiane. Siamo felici di contribuire alla condivisione del Vangelo e la formazione dei credenti, ove possiamo. L’importante è che alla fine il Vangelo di Cristo verrà vissuto e condiviso in Italia e in tutto il mondo. Così Benji, uno dei nostri collaboratori, ha potuto contribuire alla formazione degli studenti universitari in un evento del GBU.

“Alcune settimane fa ho avuto il privilegio di trascorrere del tempo con il GBU (Gruppi Biblici Universitari), condividendo con studenti del centro-nord Italia momenti di riflessione sulla lettera agli Ebrei e sulla grande opera di Cristo,” racconta Benji.
“Gli anni universitari sono una fase unica: un periodo di esplorazione tra tradizioni e libertà, tra eccessi e scelte decisive. Sono anni in cui siamo ancora disposti a imparare, ma allo stesso tempo iniziamo a definire il nostro futuro. È proprio in questa tensione che la fede viene messa alla prova, ma è anche qui che può radicarsi più profondamente.”

“Molti studenti cercano risposte in ciò che li circonda: nelle idee, nelle relazioni, nelle esperienze. Alcuni riscoprono la fede con nuova maturità, mentre altri rischiano di lasciarla ai margini. Molti non lo fanno per esplicita ribellione, ma per semplice disattenzione. La realtà, però, è che non esiste un’altra risposta così completa e trasformante come quella del Vangelo. Gesù non è solo un’idea da esplorare, ma l'unico che ci conosce davvero, fino nel profondo delle nostre debolezze e fragilità e ci invita a seguirlo con fiducia.

"Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno. (Ebrei 4:14-16)

Durante il weekend con il GBU, abbiamo approfondito proprio questo: la grandezza di Cristo come sommo sacerdote, colui che ha aperto per noi l'accesso alla presenza di Dio. Abbiamo riflettuto su chi è Cristo, su come risponde al problema del peccato e su cosa significhi per noi il suo sacrificio. Queste non sono solo domande teologiche, ma interrogativi che modellano la nostra vita e il nostro modo di testimoniare la fede nei contesti in cui viviamo.

Ho visto studenti universitari affrontare queste domande con serietà, desiderosi di comprendere più a fondo e di portare il messaggio di Cristo nei loro campus, desiderosi di amare i loro amici e compagni di percorso, condividendo con loro la rivoluzionaria notizia della Grazia.
Erano presenti giovani di Firenze, Bologna, Parma, Ferrara e Pisa, tutti impegnati a vivere e condividere la loro fede con passione e autenticità. Non è facile, ma proprio nelle difficoltà si vede la bellezza della loro perseveranza. Il loro coraggio non può che riempire di gioia e di speranza il cuore della chiesa italiana.

Ripensando ai miei anni universitari, mi rendo conto di quanto sia stato essenziale sapere che Gesù è la mia unica e migliore speranza. Lui conosce le mie tentazioni e debolezze, e per questo sceglie di prendermi per mano e guidarmi personalmente alla presenza di Dio. Non potrei mai farcela da solo. È questa consapevolezza che ancora oggi mi chiama a non trascurare questa grande salvezza.

Preghiamo che l'annuncio della fede in Cristo irrompa con potenza nelle università italiane e la perseveranza a cui siamo chiamati, la più grande ricchezza che abbiamo, possa accompagnarci in ogni istante ed in ogni ambito delle nostre vite.”

 

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